Il sesto chakra è localizzato al centro della fronte, tra le due sopracciglia.
Il suo nome in sanscrito è Ajna, che significa conoscere, percepire ed anche comandare, nel senso di avere il comando sulla nostra mente.
Ajna è chiamato anche il chakra del terzo occhio, cioè quell’occhio non fisico che è in grado di percepire la realtà più profonda dell’esistenza.
La sua funzione è l’intuizione, la visione e la proiezione. E’ qui che hanno sede l’immaginazione creativa, le capacità intellettuali e la memoria.Il suo colore è l’indaco, un colore tra l’azzurro e il viola, simbolo di spiritualità, risveglio interiore, e che è fortemente legato alle capacità intuitive della psiche.
Il sesto chakra è associato all’ipofisi, ed è responsabile della salute del sistema ormonale e nervoso, ma anche degli occhi, orecchie e naso.
La sua energia è associata alla luce, non a caso il suo scopo è portare luce della coscienza a tutto ciò che esiste dentro e fuori di noi.
Lavorare con il sesto chakra significa imparare a riconoscere gli schemi, avendo una visione ampia e senza tempo, in modo da combinare le informazioni che arrivano dagli altri chakra secondo modelli significativi, in modo che l’introspezione diriga l’azione in modo consapevole.
Lavorare con il sesto chakra significa insomma collegarsi con il proprio universo spirituale, e sviluppare l’attenzione e la consapevolezza necessarie per arrivare a fidarsi del proprio intuito.
“Noi non vediamo le cose come sono. Vediamo le cose come siamo noi.” cit. Anaïs Nin
Da un punto di vista evolutivo Ajna si sviluppa nell’adolescenza, attraverso la conquista dell’indipendenza e grazie alla capacità di pensare per modelli simbolici e astratti, come gli archetipi contenuti nelle storie mitologiche, ad esempio, che sanno dare un senso più profondo a molti aspetti della vita.
Infatti la sua è un’identità archetipica, il cui compito è la riflessione sul sé.
Cosa porta un disequilibrio?
Il disequilibrio del sesto chakra è legato al modo in cui abbiamo registrato determinate esperienze della nostra vita.
Essendo questo chakra sede della nostra memoria, funziona come una specie di biblioteca dei ricordi e raccoglie le immagini e le emozioni delle esperienze vissute.
Se queste esperienze sono spaventose e brutte, come aver vissuto durante una guerra, la nostra forma di registrazione dell’evento, per difenderci dalla sofferenza, può essere quella di reprimere le emozioni provate, negandole e portando l’energia di Ajna in difetto, oppure dissociandosi, aumentando l’energia di Ajna in modo eccessivo.
Inoltre, se ad un bambino testimone di situazioni dolorose vengono raccontate delle bugie col fine di proteggerlo, questa differenza tra ciò che vede e ciò che gli viene detto può portare degli scompensi all’energia del sesto chakra, poiché inizia a non avere fiducia in ciò che vede.
La fiducia verso il nostro intuito è un altro motivo di disequilibrio del sesto chakra.
Infatti, fin dalla tenera età, noi siamo educati a non fidarci del nostro intuito, a volte perché non sappiamo giustificarlo e lo mettiamo in dubbio, altre perché subentra il giudizio verso quello che ci indica, poiché magari non pienamente in linea con quello che la società definisce come giusto, e questo col tempo, porta ad uno squilibrio di Ajna.
SESTO chakra in disequilibrio
(Si può manifestare per difetto o per eccesso)
Da un punto di vista fisico il disequilibrio del sesto chakra si può manifestare con mal di testa e problemi alla vista.
Sia in caso di carenza che di eccesso una persona con un sesto chakra disequilibrato può essere soggetto ad incubi ricorrenti, che rivelano più un problema di evoluzione che di guarigione.
Quando il sesto chakra è in carenza, invece, si fatica a fidarsi del proprio intuito, a mantenere la concentrazione o a ricordare le cose, sogni compresi.
Si possono avere anche difficoltà a visualizzare e ad immaginare.
La carenza di questo chakra si può manifestare come un eccesso di razionalità, che determina la difficoltà a vedere e immaginare la realtà in modo diverso da come la si percepisce. Per queste persone, in genere, esiste un’unica e sola via giusta e spesso risultano insensibili, egoiste ed accecate dalla loro visione limitata, arrivando a negare problemi personali o collettivi.
Quando, al contrario, l’energia di Ajna è in eccesso, questo risucchia l’energia dei chakra inferiori e vengono quindi a mancare senso di radicamento e di stabilità, che si possono manifestare con problemi nevrotici o vere e proprie psicosi.
Una persona con un sesto chakra in eccesso può risultare egocentrica, ossessiva e con grosse difficoltà a mantenere la concentrazione.
Può sentire la testa pesante, dovuta ad un’eccessiva attività mentale, che crea confusione e può far vivere la persona in una realtà fatta di illusioni.
Nei casi più estremi, queste persone, che ricevono una grande quantità di informazioni psichiche che non sanno discernere e comprendere, rischiano di arrivare a soffrire di allucinazioni ed avere difficoltà a distinguere la realtà dalla fantasia.
SESTO chakra in equilibrio
Una persona con un sesto chakra in equilibrio possiede in genere una buona memoria, e una mente serena ed una profonda armonia interiore, che gli consente di mantenere la concentrazione, in quanto capace di vivere e percepire il qui e ora.
Dimostra anche buone capacità intuitive e si fida del suo intuito, che sa usare in maniera saggia e consapevole anche nella vita quotidiana.Inoltre, si tratta in genere di una persona con grande immaginazione e creatività, capace di visualizzare e pensare per simboli.
I sogni sono parte integrante nella vita di una persona con un sesto chakra equilibrato, che vi sa accedere e li ricorda senza problemi.
Suggerimenti per riequilibrare il SESTO chakra
i possono utilizzare delle affermazioni per sintonizzare una frequenza equilibrata del sesto chakra, ripetendole durante la giornata o mettendo dei post-it sullo specchio del bagno, sul frigo o in macchina, per poterli leggere nell’arco della giornata, magari mentre si è bloccati nel traffico, tra cui:
vedo ogni cosa con chiarezza
sono aperto alla saggezza interiore
so manifestare la mia visione
la profonda saggezza divina è dentro di me e mi connetto facilmente ad essa
per me è facile capire il vero significato di ciò che mi accade e faccio le scelte giuste per me
Tra le attività che possiamo fare nella nostra vita quotidiana, ci sono fare delle passeggiate notturne e guardare il cielo stellato.Ma anche esporsi alla luce solare, in quanto la luce è fondamentale per la nostra salute e molto spesso passiamo la maggior parte delle nostre giornate in luoghi chiusi, sotto una luce artificiale.
Molto utile ravvivare la fantasia, leggendo romanzi, favole o meglio ancora studiando la mitologia oppure attraverso l’arte visiva, con collages o mandala, per stimolare l’inconscio ed il pensiero visivo, magari prediligendo il colore indaco, che possiamo utilizzare anche per il nostro abbigliamento oppure per l’arredamento di casa.
Infine, annotare su un diario i sogni è una pratica molto utile per riequilibrare Ajna.. e non ti preoccupare se non ricordi mai i tuoi sogni, puoi mettere l’intenzione di ricordare i sogni prima di addormentarti ed organizzarti con carta e penna sul comodino per annotare ciò che ricordi quando ti svegli.
Non importa se non ricordi tutto perfettamente, l’importante è scrivere anche frammentariamente ciò che ricordi, e descrivere le sensazioni che hai provato.
Prestare attenzione ai sogni, permetterà alla psiche di ricordarli meglio.
Sguardo d’insieme sul quarto chakra
Significato del nome: dal sanscrito ajna = sapere, percepire
Zona corrispondente: in mezzo alla fronte, tra le sopracciglia
Parti del corpo: cervelletto, sistema nervoso, sistema ormonale, occhi, orecchie, naso e seno paranasale
Ghiandola corrispondente: ipofisi, che controlla il sistema ormonale
Colore: indaco
Mantra: Om
Elemento: Luce
Funzione: intuizione
Bloccato da: illusione
Diritti fondamentali: diritto di vedere
Cristalli: ametista, fluorite viola, azzurrite, calcite
Animali simbolici: nessuno secondo alcuni, un antilope nera secondo altri.
Aspetti interiori positivi: intuizione, immaginazione, controllo dei propri pensieri, autocoscienza
Aspetti interiori negativi: egoismo, autoesaltazione, mancanza di responsabilità
Disturbi fisici: mal di testa, problemi ad occhi e vista, malattie del sistema nervoso
Disturbi psichici: disattenzione, confusione interiore, difficoltà di apprendimento e concentrazione
Affermazione: Io vedo, mi fido della mia intuizione
Mudra
Mudra è un termine sanscrito che significa sigillo, segno o gesto. Nello yoga, i mudra sono gesti simbolici spesso praticati con le mani e le dita che facilitano il flusso di energia attraverso il corpo, aiutando e favorendo così le nostre pratiche meditative.
Le nostre energie si muovono dentro di noi attraverso dei canali energetici chiamati nadi, che terminano delle dita. Oltre a risvegliare alcune aree del nostro corpo, quindi, i mudra hanno lo scopo di incanalare questa nostra energia perché non si disperda verso l’esterno.
Inoltre, la loro pratica è capace di metterci in contatto con l’energia dell’Universo.
Durante la pratica dei mudra, ogni dito è connesso a un preciso elemento e modificando la posizione delle dita possiamo modificare l’energia dentro di noi, andando ad agire anche sulle qualità dell’elemento corrispondente.
Ma quali elementi rappresentano le dita? Eccoli qua, nell’ordine:
pollice – rappresenta il sole, il fuoco e l’energia
indice – rappresenta l’aria e l’energia in movimento
medio – rappresenta l’espansione
anulare – rappresenta la terra, le radici e la stabilità
mignolo – rappresenta l’acqua, i liquidi e la mutazione
HAKINI MUDRA
Si può utilizzare l’Hakini Mudra, un mudra molto utile quando bisogna concentrarsi a lungo su qualcosa o se servono delle buone idee, in quanto favorisce l’interazione tra l’emisfero destro e sinistro del cervello.
Inoltre, migliora e rende più profonda la respirazione e rigenera l’energia dei polmoni.
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