Il primo chakra si trova alla base della colonna vertebrale, all’altezza dell’osso sacro, in alcuni casi lo descrivono tra i genitali e l’ano. Il suo nome in sanscrito è Muladhara e significa letteralmente “radice” e “sostegno”. Per questo motivo il primo chakra viene chiamato “Chakra della radice” ed è il fondamento di tutto il sistema dei chakra.
Esso rappresenta il nostro radicamento, il nostro istinto di sopravvivenza, il bisogno di sicurezza, la stabilità, ed è collegato al soddisfacimento dei nostri bisogni primari, come avere una casa, un lavoro, procurarsi il cibo e garantirsi le esigenze dell’esistenza fisica.
Il suo scopo è quello di darci delle fondamenta solide, di farci sentire radicati nel nostro corpo fisico, nella nostra realtà fisica e nella terra, e il suo equilibrio è molto importante per la creazione di una buona base fisica e psicologica per la nostra vita.
Il suo colore è il rosso, ovvero il colore della forza e dell’energia pura. (Non è un caso, infatti, che molti supereroi siano vestiti di rosso!)
Lavorare con il Primo Chakra significa prestare attenzione al rapporto con il nostro corpo e con le nostre radici: la terra e il luogo da dove veniamo, l’utero, i nostri antenati, la famiglia e la nostra storia personale.
L’identità associata al primo chakra è quella fisica, ossia il mondo fisico, la realtà materiale, il corpo che ha il compito dell’auto conservazione. Il corpo riveste la nostra anima e identificarci nel corpo ci serve per vivere nel mondo fisico. Quindi, ricordiamoci di usare il corpo e di prendercene cura, ma ricordiamoci che non siamo solo il nostro corpo.Il corpo è la casa dello spirito e sanare la spaccatura tra mente e corpo è un passo necessario per guarire nella nostra interezza.Dobbiamo prenderci cura della casa, delle fondamenta, delle radici, su cui tutto il resto è costruito.
Da un punto di vista evolutivo Muladhara si sviluppa nell’utero fino ai 12 mesi di età, e le sue necessità sono la fiducia, il nutrimento, la sicurezza e il diritto di esistere.
Sguardo d’insieme sul primo chakra
Significato del nome: Mula e Adhara = radice e sostegno
Zona corrispondente: base della colonna vertebrale, coccige
Parti del corpo: gambe e piedi, ossa
Ghiandola corrispondente: ghiandola surrenale
Colore: Rosso
Mantra: Lam
Elemento: Terra
Funzione: Sopravvivenza, sicurezza, autoconservazione
Bloccato dalla: Paura
Diritti fondamentali: Esistere e avere
Animali simbolici: Elefante
Cristalli: occhio bue, Occhio di tigre, Ematite, diaspro rosso, tormalina nera, ossidiana
Caratteristiche del primo chakra in equilibrio
Generalmente, chi ha il primo chakra in equilibrio tende sentirsi equilibrato, centrato e ben radicato, ha un senso di sicurezza interiore, sa prendersi cura di se stesso, si sente a suo agio nel proprio corpo e gode di buona vitalità ed una giusta vivacità.
Ha sviluppato un senso di fiducia nel mondo ed una sensazione di sicurezza e salvezza, tale da avere la capacità di rilassarsi e di essere sereno, stabile e prospero.
Caratteristiche del primo chakra in disequilibrio
Da un punto di vista fisico, un primo chakra in disequilibrio può manifestarsi con disordini intestinali, anali, ancora con problemi alle gambe, ai piedi, alle ginocchia, alla base della colonna ed ai glutei.
Invece, da un punto di vista emotivo, un disequilibrio del primo chakra potrebbe manifestarsi con una sensazione di insicurezza, scarsa fiducia in se stessi, apatia, eccessiva preoccupazione e paura di perdere ciò che ci da sicurezza e senso di benessere.
In termini pratici, chi ha un primo chakra in eccesso può manifestare e sviluppare obesità, pigrizia, monotonia, trascuratezza e stanchezza, nonché un eccessivo attaccamento ai beni materiali e avidità, oltre a rigidità e al timore dei cambiamenti.
Un chakra in eccesso trarrà grande beneficio da esercizi di rilassamento o di scarico.
Al contrario, chi ha un primo chakra carente può manifestare un notevole sottopeso ed una sconnessione dal corpo, avere poca disciplina, incapacità di fissare degli obiettivi, disorganizzazione cronica, nonché avere una certa propensione a sentirsi timoroso, ansioso e con difficoltà di adattamento.
Un chakra carente trarrà grande beneficio da esercizi di stimolo e di carica.
Cosa porta il primo chakra a disequilibrarsi?
In generale, ogni qual volta subentrano dei cambiamenti nella nostra vita che ci “destabilizzano”, come ad esempio un trasloco, un nuovo lavoro, la fine di una relazione, un matrimonio, la perdita di qualcuno di caro ecc… sono eventi che mettono a dura prova questo centro energetico, rischiando di creare disarmonia.
Inoltre, la nostra cultura sempre più distante dal contatto con la terra, ci separa continuamente dal nostro terreno, facendo in modo che si indebolisca il collegamento con il primo chakra.
Infine, poiché Muladhara si sviluppa dal secondo trimestre del concepimento fino al primo anno di vita, sono soprattutto i traumi e le violenze subite in questo periodo di sviluppo che rendono disequilibrato questo centro energetico, e in particolare il trauma della nascita, l’abbandono e la trascuratezza fisica, la mancanza di un legame fisico con la madre, la malnutrizione, violenze fisiche o ambienti violenti, nonché traumi ereditati, come la paura di genitori sopravvissuti magari ad una guerra.
Prendere in esame queste prime fasi della nostra vita può aiutare a stabilire il tipo di disequilibrio del nostro primo chakra, per poterlo riequilibrare nel migliore dei modi.
Suggerimenti e consigli per riequilibrare il primo chakra
Affermazioni:
Si possono utilizzare delle affermazioni per sintonizzarsi su una frequenza equilibrata del primo chakra, ripetendole durante la giornata o mettendo dei post-it sullo specchio del bagno o sul frigo per poterli leggere nell’arco della giornata, tra cui:
è sicuro per me essere qui
la terra mi sostiene e viene incontro alle mie necessità
amo il mio corpo e ho fiducia nella sua saggezza
sono immerso nell’abbondanza
Io sono abbastanza, io sono tutto, la mia essenza è di luce divina, mi sento protetto e al sicuro in me
Attività:
Esistono delle attività che è possibile fare e che ci possono aiutare a riportare Muladhara in equilibrio, tra cui attività a contatto con l’elemento terra, per risintonizzarci e ricollegarci con essa, come il giardinaggio, camminare a piedi nudi sulla sabbia oppure sull’erba. Delle attività sportive all’aria aperta, come camminare o correre, oppure attività che ci permettono di riconnetterci con il nostro corpo, come la danza o l’Hatha Yoga.
I piedi, inoltre, hanno un ruolo fondamentale nel primo chakra, quindi prendersi cura di loro e massaggiarli è un’ottima pratica per riequilibrare.
Infine, utilizzare il colore rosso nella vita quotidiana è una strategia di cura molto efficace, quindi mangiando cibi rossi, indossando abiti rossi, bevendo da un bicchiere rosso, arredando casa con il colore rosso ( non serve dipingere completamente le pareti di casa, possono bastare dei cuscini o delle coperte, ad esempio) o circondandosi di immagini rosse.
Mudra
Il Gyan Mudra cura e attiva vari Chakra nel corpo ed è uno dei migliori Mudra per i Chakra. Apre, cura e attiva il Chakra della radice, anche conosciuto come Muladhara Chakra. Il Chakra della radice ti fa provare sensazione di familiarità, sicurezza, stabilità e paura.
Il Gyan Mudra aiuta ad offrire stabilità mentale, emotiva, fisica e spirituale, curando e purificando così il Chakra della radice. La stabilità di tutto il nostro sistema dipende dalla stabilità del nostro Chakra radice o Muladhara Chakra.
Il Gyan Mudra attiva anche il Chakra del terzo occhio e il Sahasrara Chakra, che ci aiutano ad accedere alla saggezza e alla conoscenza,
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