Il secondo chakra si trova nella parte inferiore dell’addome, tra l’ombelico ed i genitali, nella zona dell’osso sacro, per questo motivo è chiamato anche “chakra sacrale”.
Il suo nome in sanscrito è Svadhisthana e significa letteralmente “dolcezza”.
La sua energia è associata alle gonadi (ovaie per le donne, testicoli per l’uomo), ed è responsabile della salute di genitali, reni, vescica, prostata, sistema circolatorio. Da un punto di vista evolutivo si sviluppa dai 6 ai 24 mesi di età, e le sue necessità sono la sicurezza emotiva, il sostegno all’esplorazione e un ambiente stimolante.
La sua energia rappresenta le cose dolci della vita, la capacità di provare emozioni come il desiderio, il piacere, la sessualità e la creatività fisica.
Rappresenta la dualità: maschile e femminile, luce e ombra, interno ed esterno, ma anche il movimento e il cambiamento, ed è collegato alle emozioni, al piacere ed alla sessualità.
Questo centro energetico è associato all’ELEMENTO ACQUA, il che lo rende responsabile della regolazione dei liquidi nel corpo. La sua energia proprio come l’acqua, riesce ad adattarsi ad ogni superficie, e il suo scopo è quello di farci fluire nella vita, essere flessibili, accettando ed adattandoci al cambiamento, integrando gli opposti per recuperare l’interezza. Il suo colore è l’arancione, che simboleggia la creatività.
Lavorare con il Secondo Chakra significa sviluppare la nostra unicità come persone, valorizzando le nostre emozioni, dandoci il diritto di sentirle, saperle riconoscere, gestirle e canalizzare queste energie in modo sano e costruttivo, nonché riappropriarci di una sessualità sana e sacra.
La sua identità è un’identità fisica, il cui compito è l’autogratificazione.
Cosa porta un disequilibrio?
L’atteggiamento culturale della nostra società che tende a nascondere e reprimere le emozioni, nonché il paradosso sulla sessualità, da una parte tabù, dall’altra utilizzato come merce di scambio, contribuisce a , mette le basi per uno squilibrio piuttosto generalizzato di questo centro energetico.
Situazioni familiari instabili, abbandono, freddezza e rifiuto, insieme alle eredità culturali, sociali e religiose in cui siamo cresciuti tutti, fanno del secondo chakra, uno dei centri più disequilibrati e più difficili da portare in equilibrio.
Secondo chakra in equilibrio
Generalmente una persona con un secondo chakra in equilibrio presenta dei movimenti aggraziati ed ha un’intelligenza emotiva che gli permette di esprimere le emozioni secondo le necessità, manifesta in genere la capacità di provare piacere e di godere dei piaceri e delle gioie della vita, mantenendo però delle delimitazioni sane, cioè senza eccedere.
Proprio come l’acqua, si ha la capacità di accogliere il cambiamento.
allo stesso modo un secondo chakra equilibrato ci permette di avere la flessibilità necessaria ad adattarsi ai cambiamenti della vita senza mai perdere la stabilità del proprio centro.
Secondo chakra in disequilibrio
(Si può manifestare per difetto o per eccesso)
ENERGIA CARENTE
Livello fisico: può presentare rigidità nel corpo, soprattutto nelle giunture e nella muscolatura, con conseguenti movimenti rigidi e goffi e difficoltà a lasciarsi andare.
Livello emotivo e mentale: paura del cambiamento e conseguente stato di contrazione e strategie di fuga, che a loro volta portano ad evitare il piacere ed il divertimento. Appare introverso e freddo, da l’impressione di non provare emozioni ed empatia (ma in realtà sono solo nascoste o soppresse) e tende a mancare di desiderio, passione ed eccitazione.
Livello sessuale: frigidità e impotenza, nonché paura del sesso, collegata alla paura delle emozioni che porta a galla, come la vergogna (di non essere all’altezza, oppure nel mostrare il proprio corpo), la paura del lasciarsi andare e di sentirsi vulnerabili, e l’incapacità di comunicare.
ENERGIA IN ECCESSO
Livello Fisico ed emotivo: Può essere ossessionato dal piacere, si sente vivo al massimo, ma con emozioni eccessivamente forti ed altalenanti, che vive tanto intensamente da identificarsi in esse e da non saper più distinguere quello che prova dalla realtà della situazione. Per questo può manifestare isteria e crisi distruttive,
Riversa verso l’esterno, con la ricerca continua di stimoli ed eccitazione che non vanno però mai a soddisfare il vuoto interiore.
Spesso sono persone che sviluppano una dipendenza sociale ed emotiva ed un attaccamento ossessivo, perché non sono capaci di stare da soli, di dire di no ed hanno un continuo bisogno di contatto.
Livello sessuale: Possono essere amanti meravigliosi, ma rischiano di creare una dipendenza sessuale, arrivando a trascurare aspetti importanti della vita ed a scegliere i partner più per quantità che per qualità, se non addirittura a sviluppare un’ossessione per il sesso ed un esibizionismo sessuale.
Suggerimenti per riequilibrare il secondo chakra
Mantenere un secondo chakra in equilibrio è un lavoro costante in quanto si tratta di un chakra di movimento che, essendo legato alle emozioni, è sempre in cambiamento e necessita di cura ed attenzione continua.
Si possono utilizzare delle affermazioni per sintonizzare una frequenza equilibrato del secondo chakra, ripetendole durante la giornata o mettendo dei post-it sullo specchio del bagno o sul frigo per poterli leggere nell’arco della giornata, tra cui:
merito piacere nella vita
assorbo informazioni dalle mie emozioni
accetto e celebro la mia sessualità
la mia sessualità è sacra
mi muovo facilmente e senza sforzo
la vita è piacevole
sono forte e bilanciato, la mia energia risplende.
Mi piace vivere una vita sana e piena di passione
Attività
Entrare in contatto con l’elemento acqua, facendo nuoto, surf o semplicemente dei bagni caldi, magari con una musica rilassante di sottofondo o ancora portando attenzione quando beviamo un bicchiere d’acqua.
Ballare, soprattutto balli di coppia, e fare attività che muovono il bacino e sciolgono le rigidità nei fianchi sono molto utili per riequilibrare l’energia di Svadhisthana
Utilizzare il colore arancione/rosso nel cibo che mangiamo, nei vestiti che indossiamo o nell’arredamento di casa, con lenzuola, asciugamani e tovaglie o anche con una lampada di sale che emana una bellissima luce arancione.
Lo yoga è un’ottima pratica per aiutarci a riequilibrarlo
La Meditazione utilizzando il mantra Vam, che nutre i nostri fluidi corporei, oppure visualizzando il colore arancione, simbolo di emozioni positive, successo e armonia interiore oppure ancora meditare ascoltando il suono del mare o di un fiume, essendo il secondo chakra legato all’elemento acqua.
Sguardo d’insieme sul secondo chakra
Significato del nome: Dolcezza
Zona: Zona dell’osso sacro, parte superiore degli organi genitali
Parti del corpo: basso ventre, organi genitali, bacino, utero, vescica, reni, circolazione sanguigna, liquidi corporei
Ghiandola: Ghiandole genitali, ovaie, testicoli
Colore: Arancione
Mantra: Vam
Elemento: Acqua
Funzione: Piacere, desiderio, autogratificazione
Bloccato dal: senso di colpa
Diritti fondamentali: Percepire e provare piacere
Aspetti interiori positivi: consapevolezza del proprio corpo, vitalità, creatività, gioia di vivere, fertilità
Aspetti interiori negativi: dipendenza dal piacere, gelosia, ansia della perdita, istintività
Disturbi fisici: disturbi mestruali, malattie alla prostata, impotenza, frigidità, disturbi ai reni o vescica, infezioni urinarie
Disturbi psichici: svogliatezza sessuale, dipendenza, debolezza
Affermazione: Io sento. Io desidero. Accetto con amore il mio corpo e la mia sessualità.
Mudra
Mudra è un termine sanscrito che significa sigillo, segno o gesto. Nello yoga, i mudra sono gesti simbolici spesso praticati con le mani e le dita che facilitano il flusso di energia attraverso il corpo, aiutando e favorendo così le nostre pratiche meditative.
Le nostre energie si muovono dentro di noi attraverso dei canali energetici chiamati nadi, che terminano delle dita. Oltre a risvegliare alcune aree del nostro corpo, quindi, i mudra hanno lo scopo di incanalare questa nostra energia perché non si disperda verso l’esterno.
Inoltre, la loro pratica è capace di metterci in contatto con l’energia dell’Universo.
Durante la pratica dei mudra, ogni dito è connesso a un preciso elemento e modificando la posizione delle dita possiamo modificare l’energia dentro di noi, andando ad agire anche sulle qualità dell’elemento corrispondente.
Ma quali elementi rappresentano le dita? Eccoli qua, nell’ordine:
pollice – rappresenta il sole, il fuoco e l’energia
indice – rappresenta l’aria e l’energia in movimento
medio – rappresenta l’espansione
anulare – rappresenta la terra, le radici e la stabilità
mignolo – rappresenta l’acqua, i liquidi e la mutazione
JALA MUDRA
E’ il Mudra dell’elemento acqua e si esegue portando a contatto la punta del pollice con la punta del mignolo. (Di tutte e due le mani), è molto utile per favorire la reidratazione del corpo, per prevenire e mitigare i problemi alla pelle e per migliorare la purificazione del sangue.
Se l’elemento acqua è in disequilibrio può manifestarsi la tendenza ad essere molto rigidi con se stessi e con gli altri, e poco propensi ai cambiamenti.
La pelle può essere secca, e possono manifestarsi eczemi, crampi, diarrea o costipazione.
Secondo la medicina tradizionale cinese, l’elemento acqua è associato al meridiano dei reni e della vescica e eseguire questo mudra è benefico anche per questi organi.
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