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7° Chakra - La Corona

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Il settimo chakra, o “Chakra della Corona”, si trova sulla sommità del capo, alcune teorie sostengono al di sopra della testa.

Il suo nome in sanscrito è Sahasrara, che significa “mille volte”.

La sua funzione è il collegamento spirituale, ed è il centro della spiritualità e della fede. (A prescindere da quale sia il nostro credo religioso.)

Serve per metterci in relazione con la nostra parte spirituale, la nostra interiorità e, quindi, con il divino. E’ una spiritualità che trascende la religione, è piuttosto uno stato dell’essere, che va oltre il mondo fisico e crea nella persona un senso di interezza, dando scopo alla nostra vita e creando un contesto più ampio in cui collocare la nostra esistenza.

L’attivazione di questo chakra implica l’apertura a nuovi modelli di pensiero, e a fonti di saggezza e conoscenza nuove e mai esplorate prima.

Il suo colore è il violetto, tradizionalmente associato alla ricchezza spirituale e saggezza.

In alcuni casi può essere identificato anche con il colore bianco che è il colore della luce e della purezza, e che racchiude in sé tutti i colori, simbolo di verità e volontà di apertura.

La sua energia è nel presente e ci aiuta ad abbandonare il passato, lasciandoci alle spalle eventi o traumi, e ci insegna a riconoscere le nostre responsabilità.

Il chakra della corona è associato alla ghiandola pineale, un centro che, nel nostro corpo, regola i bioritmi, come il ritmo sonno-veglia, fame-sete e la temperatura corporea, oltre che stimolare l’ipofisi a produrre ormoni.

Lavorare con il settimo chakra significa prendere consapevolezza di essere parte di un tutto… e percepirne l’unità.

Da un punto di vista evolutivo Sahasrara si sviluppa in età adulta, ma non esiste uno stadio evolutivo preciso, poiché si realizza in modi e tempi diversi durante il corso della vita, attraverso la libertà spirituale e la stimolazione intellettuale, contribuendo così a creare la nostra struttura cognitiva, le nostre credenze, la comprensione del mondo, la capacità di mettere in discussione il pensiero di altri, e di pensare in modo autonomo.

Cosa porta un disequilibrio?

Nella cultura occidentale, l’eccessiva intellettualizzazione ha allontanato le persone dalla propria spiritualità.

L’attaccamento alle cose materiali ed alle proprie credenze, unito al bisogno di controllo, ha fatto in modo che la divinità che è in ognuno di noi venisse dimenticata e indebolita dalla paura, dalla vergogna e dal dubbio.

Anche l’imposizione di una religione, oppure una educazione rigida, atta a spegnere la curiosità, possono essere responsabili di uno squilibrio nel settimo chakra.

SETTIMO chakra in disequilibrio

(Si può manifestare per difetto o per eccesso)

Da un punto di vista fisico, in generale, uno squilibrio del settimo chakra si può manifestare con mal di testa, emicranie ed amnesie, ma non esistono vere e proprie patologie legate a questo centro energetico.

Una chiusura o una carenza di Sahasrara comporta un impedimento al flusso energetico lungo il cammino della coscienza, e si manifesta come difficoltà nell’apprendimento e nella concentrazione, oppure con un senso di chiusura e ostilità verso nuove informazioni o punti di vista.

Un altro tipico “sintomo” di un settimo chakra carente è lo scetticismo spirituale, ossia la convinzione che non esista nulla al di fuori del mondo tangibile.

Cioè: vedere per credere.

La carenza di Sahasrara è spesso collegata ad un eccesso dei chakra inferiori, che si manifesta con attaccamento alle cose materiali.

Quando invece la sua energia è in eccesso può portare ad un eccesso di dipendenza spirituale, può spingere a perdere il contatto con il proprio radicamento e le proprie emozioni, perché viene sottratta energia ai chakra inferiori.

In altri casi, un eccesso si può manifestare anche con un iperintellettualismo e dissociazione dal corpo.

Confusione, fobie e psicosi possono essere segnali di un Sahasrara in eccesso, poiché, come accade nel sesto chakra, un eccesso di energia nella zona del cervello non permette di pensare con chiarezza, in quanto arrivano più informazioni di quelle che si è in grado di processare.

SETTIMO chakra in equilibrio

Una persona con un settimo chakra in equilibrio possiede in genere una connessione spirituale profonda con il divino che è in tutte le cose, e riesce a vederlo ovunque nei suoi infiniti aspetti.

Si tratta di una persona intelligente, consapevole e riflessiva, con una grande apertura mentale, capace di mettere in discussione, analizzare e assimilare informazioni, ma allo stesso tempo presenta saggezza ed una ampia comprensione, poiché la condizione di dualità è stata superata e fa esperienza di una felicità incondizionata che fa da sfondo alla realtà. Chi raggiunge questo stadio massimo di consapevolezza sarà fonte di forza ed ispirazione per il prossimo.

Suggerimenti per riequilibrare il SETTIMO chakra

Una delle attività più efficaci è camminare per i monti, in mezzo alla natura ed ammirare il paesaggio dalla cima. Questo permette di vedere le cose da una prospettiva diversa ed ampliare i nostri orizzonti e possibilità, non solo in senso visivo, ma anche in senso metaforico in ogni aspetto della propria vita.

Staccarsi dalla vita quotidiana ed immergersi nella natura, permette anche di sentirci parte di un tutto più grande di noi, di cercare e trovare la tranquillità e recuperare la chiarezza mentale e la giusta prospettiva sull’importanza delle cose.

Sguardo d’insieme sul SETTIMO chakra

  • Significato del nome: sahasrara = mille

  • Zona corrispondente: sommità del capo

  • Parti del corpo: organismo in generale

  • Ghiandola corrispondente: ghiandola pineale

  • Colore: viola, bianco, oro

  • Mantra: Om (oppure nessuno)

  • Elemento:

  • Funzione: consapevolezza, comprensione, conoscenza di se stessi

  • Bloccato dagli: attaccamenti terreni

  • Diritti fondamentali: diritto di conoscere ed imparare

  • Cristalli: diamante, quarzo ialino

  • Animali simbolici: nessuno secondo alcuni, un serpente secondo altri

  • Aspetti interiori positivi: forza spirituale, fede, introspezione

  • Aspetti interiori negativi: superstizione, disinteresse per la vita terrena, vita ritirata

  • Disturbi fisici: malattie croniche, debolezza del sistema immunitario

  • Disturbi psichici: esaurimento mentale, depressione, indecisione, carenza di gioia di vivere

  • Affermazione: Io so, sono luce, sono in pace

Mudra

Mudra è un termine sanscrito che significa sigillo, segno o gesto. Nello yoga, i mudra sono gesti simbolici spesso praticati con le mani e le dita che facilitano il flusso di energia attraverso il corpo, aiutando e favorendo così le nostre pratiche meditative. 

Le nostre energie si muovono dentro di noi attraverso dei canali energetici chiamati nadi, che terminano delle dita.  Oltre a risvegliare alcune aree del nostro corpo, quindi, i mudra hanno lo scopo di incanalare questa nostra energia perché non si disperda verso l’esterno.

Inoltre, la loro pratica è capace di metterci in contatto con l’energia dell’Universo

Durante la pratica dei mudra, ogni dito è connesso a un preciso elemento e modificando la posizione delle dita possiamo modificare l’energia dentro di noi, andando ad agire anche sulle qualità dell’elemento corrispondente.

Ma quali elementi rappresentano le dita? Eccoli qua, nell’ordine:

  • pollice – rappresenta il sole, il fuoco e l’energia

  • indice – rappresenta l’aria e l’energia in movimento

  • medio – rappresenta l’espansione

  • anulare – rappresenta la terra, le radici e la stabilità

  • mignolo – rappresenta l’acqua, i liquidi e la mutazione

Chin mudra oppure Jnana mudra

Se pratichi yoga o meditazione, molto probabilmente ti è già capitato che l’insegnante ti abbia invitato a metterti in una posizione seduta comoda portando il dito indice a contatto con il pollice, vero?

Questo gesto delle mani è infatti uno dei mudra più utilizzati nella meditazione ed a seconda di come viene praticato, viene chiamato Chin mudra oppure Jnana mudra.

I due mudra, sono molto simili tra loro e ciò che li differenzia è solamente la posizione del palmo della mano. Quando è verso l’alto è chiamato Chin mudra, il gesto psichico della coscienza mentre, quando il palmo è verso il basso è chiamato Jnana mudra, il gesto psichico della conoscenza o saggezza.

Entrambi i mudra, aiutano ad aumentare la concentrazione, migliorano la meditazione e favoriscono l’entrata nello stato meditativo.

Per questo motivo sono utili per favorire l’armonizzazione dei chakra superiori, specialmente del settimo chakra.

 
 
 

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